“La violenza contro le donne è un fenomeno molto ampio e articolato – afferma la presidente di S.E.S.A. Spa Silvia Ruzzon -. Non c’è solo la violenza fisica, ma anche quella psicologica, sessuale, economica. Una problematica che riguarda tutta la società contemporanea, comprese le aziende chiamate a garantire pari opportunità sul luogo di lavoro, così da eliminare quelle disparità che potrebbero sfociare in situazioni di grande sofferenza per le donne”.
A proposito di pari opportunità, recentemente Gestione Ambiente Scarl, società controllata da S.E.S.A., ha ottenuto la certificazione di parità di genere. Cosa rappresenta questa certificazione?
Innanzitutto bisogna ricordare che questa certificazione non è un obbligo di legge, ma viene richiesta su base volontaria. Essa attesta la sensibilità di quei responsabili aziendali che ritengono la parità di genere una priorità in ambito lavorativo. Una sensibilità che non è a sé stante, ma che ha ripercussioni positive nella formazione delle nuove generazioni di dirigenti, imprenditori, dipendenti, chiamati ad avere un approccio molto più aperto e attento alle tematiche volte all’eliminazione delle disparità. Ottenere e mantenere questa certificazione implica un confronto diretto costante sulle questioni di genere e sulle diversità di trattamento, anche economico.
Per lei, primo presidente donna in 30 anni di storia di S.E.S.A., cosa significa la certificazione di parità di genere ottenuta da Gestione Ambiente?
Come donna e come presidente di S.E.S.A. sono molto orgogliosa, anche perché ho dato personalmente questo input che l’amministratore delegato di S.E.S.A. Spa e amministratore unico di Gestione Ambiente Scarl, Massimo Melato, ha colto, condiviso, convintamente sostenuto e sviluppato sino al raggiungimento della certificazione. Ritengo ci sia una connessione tra il 25 novembre e queste pratiche virtuose. Le due cose potrebbero apparire scollegate, ma in realtà la certificazione rientra in un percorso di attenzione verso l’eliminazione delle difficoltà che trovano le donne nell’ambiente di lavoro, difficoltà che possono influire anche sul loro benessere personale e familiare. Avere uno stipendio inferiore a quello degli uomini, dover lasciare incarichi di responsabilità per maternità o perché non si riesce a conciliare gli impegni lavorativi con le esigenze familiari, essere costrette a scegliere tra lavoro e famiglia o ad accettare mansioni meno qualificate rispetto le proprie competenze, sono una forma di violenza di genere.
Possiamo dire che le pari opportunità sono fondamentali per contrastare la violenza di genere?
Assolutamente sì, anche se la strada è ancora lunga. Nell’immediato, però, ci sono situazioni che hanno bisogno di risposte urgenti. Come S.E.S.A., abbiamo un occhio di riguardo alle iniziative a supporto delle donne in difficoltà. La Società sostiene economicamente il percorso di inserimento lavorativo di donne vittime di violenza, promosso dal Comune di Este con l’associazione Centro Veneto Progetti Donna che gestisce il centro antiviolenza DonneDeste. L’iniziativa dà l’opportunità a donne, fuggite da situazioni di maltrattamento, di lavorare con contratto a tempo determinato all’interno delle serre di S.E.S.A., date in gestione alla Cooperativa Montericco. Nelle stesse serre la Cooperativa Montericco promuove anche percorsi di inserimento lavorativo per donne che escono da forme di dipendenza. Siamo consapevoli che quello di S.E.S.A. è un piccolo contributo al raggiungimento delle vere pari opportunità nel nostro Paese, ma se tutti: cittadini, enti, istituzioni, aziende, dessero il loro piccolo apporto, allora l’obiettivo non sarebbe più tanto lontano.
Secondo lei quanto manca al raggiungimento della parità di genere nella società in cui viviamo?
Il percorso verso la piena parità di genere procede con estrema lentezza. Secondo alcuni studi, a questo ritmo ci vorranno 130 anni per arrivare alla parità di genere. A mio parere, la certificazione di parità di genere e l’iter che la stessa prevede per ottenerlo e mantenerlo, rappresentano un grande passo verso la meta auspicata, almeno in ambito lavorativo. I vertici delle aziende che si certificano dimostrano sensibilità e lungimiranza; il loro esempio permette di ridurre la distanza dall’obiettivo della parità di genere.
La Società S.E.S.A. S.p.A. opera nel rispetto dei requisiti della propria Politica Aziendale, in un Sistema di Gestione Integrato che raggruppa aspetti inerenti la Qualità, l'Ambiente e la Sicurezza, nell'ottica del miglioramento continuo.