I benefici del compost studiati al Chicago Botanic Garden

Sei un giornalista
o addetto stampa?

Contattaci attraverso questo form

vai al form

CONTATTI

NEWS
I benefici del compost studiati al Chicago Botanic Garden
03 APRILE 2025

Da diversi anni S.E.S.A. S.p.A. collabora con il gruppo della professoressa Barbara Baldan dell’ateneo patavino, per caratterizzare la comunità microbica presente nel compost prodotto dall’azienda. Nell’ambito di questa ricerca la dottoressa Rosalba Cipriani si sta occupando di testare se il compost – utilizzato come ammendante organico - possa costituire una fonte di biodiversità microbica per il suolo e se, in particolare, il contributo del suo microbiota risulta essere utile per la crescita e la salute delle piante.

La prima parte del lavoro, svolto dalla dottoranda, si è finora concentrata sull’analisi di comunità batteriche di piante di pomodoro trattate con compost, compost sterilizzato e fertilizzante chimico (urea). “Nel mio progetto – spiega la dottoressa Cipriani – sto studiando l’importanza del compost non come semplice ammendante organico, bensì come biofertilizzante, capace di apportare microrganismi benefici al terreno e alle radici delle piante a cui viene aggiunto”.

I risultati già conseguiti

Le analisi condotte hanno dimostrato come le piante trattate con il compost mostrino più ricchezza e diversità di specie batteriche nella rizosfera, il sottile strato di suolo che circonda le radici e che è sede di fondamentali interazioni tra radici e microrganismi, rispetto alle piante trattate con fertilizzante chimico. “Finora ho caratterizzato le comunità batteriche di pomodori cresciuti con e senza compost – prosegue la dottoressa Cipriani - e dimostrato che le piante trattate con il compost hanno una diversità batterica più alta nella rizosfera rispetto agli altri trattamenti”.

Compost un aiuto alle piante contro gli stress ambientali

Lo studio ha evidenziato anche come l’arricchimento di specie batteriche dovuto all’utilizzo di compost sia in grado di aiutare le piante a tollerare gli stress ambientali. Questa osservazione ha motivato la messa a punto di un esperimento di stress idrico sulle piante. “Ho condotto esperimenti di stress idrico sulle stesse piante di pomodoro - precisa Cipriani – e ancora una volta i microrganismi del compost si sono dimostrati protagonisti nel mantenere un’elevata efficienza fotosintetica anche in piante sottoposte ad alto stress. I microrganismi del suolo instaurano simbiosi con le radici delle piante, migliorando l’assorbimento dei nutrienti e la resistenza agli stress ambientali e ai cambiamenti climatici”.

La misurazione di parametri fisiologici sullo stato di salute delle piante durante l’esperimento ha indicato come, in presenza di elevati livelli di carenza di acqua, il trattamento con il compost abbia permesso alle piante di mantenere un alto livello di fotosintesi in confronto a piante trattate con compost sterilizzato e fertilizzante chimico.

Lo studio continua a Chicago

Da questo esperimento di stress idrico sono stati raccolti campioni sottoposti a indagini molecolari per approfondire le risposte delle piante allo stress combinato ai diversi substrati di crescita. A questo scopo la dottoressa Cipriani sta svolgendo un periodo di ricerca al Chicago Botanic Garden, uno dei più grandi musei viventi e centri di scienze della conservazione del mondo, che si concluderà a maggio di quest’anno. Qui si occuperà dell’analisi dei dati legati agli effetti benefici del compost sulla crescita e la resa delle piante di pomodoro.

QUALITÀ

La Società S.E.S.A. S.p.A. opera nel rispetto dei requisiti della propria Politica Aziendale, in un Sistema di Gestione Integrato che raggruppa aspetti inerenti la Qualità, l'Ambiente e la Sicurezza, nell'ottica del miglioramento continuo.

società trasparente