Il Marchio Compost di Qualità CIC è un programma, ad adesione volontaria, che ha lo scopo di verificare la conformità del compost. Gli impianti che lo producono si sottopongono a una prima fase di verifica che valuta sia la qualità del loro prodotto che la gestione del processo (fase di rilascio), seguita dalla costruzione di un sistema di monitoraggio e controllo continuo durante tutto l’arco dell’anno (fase di mantenimento). In questa fase vengono effettuati periodici sopralluoghi presso gli impianti con relative analisi del compost.
Sono vent’anni che il compost prodotto nell’impianto S.E.S.A. di Este si fregia di questo riconoscimento che ha una duplice valenza: è utile ai produttori di ammendante compostato, che possono monitorare e migliorare la qualità del sistema di gestione e del prodotto stesso; è utile ai potenziali utilizzatori per poter riconoscere sul mercato quei prodotti che soddisfano standard qualitativi costantemente verificati.
La tracciabilità del compost S.E.S.A.
Il compost, oltre ad essere monitorato dai tecnici del laboratorio analisi di S.E.S.A., viene controllato anche nell’ambito del regolamento previsto per il rilascio del Marchio di Qualità CIC. Il protocollo prevede campionamenti effettuati da tecnici incaricati dal CIC ed esterni all’azienda che ha prodotto l’ammendante. Le analisi vengono, invece, effettuate da laboratori convenzionati con il Consorzio e riconosciuti dal MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) come competenti per la verifica della conformità dei fertilizzanti. Questo sistema garantisce l’assoluta trasparenza e autorevolezza del Marchio CIC che, infatti, vuole essere sinonimo di affidabilità e qualità del compost per qualsiasi tipo di impiego: agricoltura, florovivaismo, paesaggistica e hobbistica.
Benefici economici, sociali e ambientali della filiera del biowaste
La presentazione a Palazzo Grazioli a Roma del libro “La filiera del biowaste che produce materia, energia e occupazione”, curato da Massimo Centemero e edito da Edizioni Ambiente (quinto volume della collana Organic Biorecycling), è stata occasione anche per fare il punto sul ruolo della filiera del biowaste, ovvero dei rifiuti organici, nell’ambito dell’economia circolare. Esperti del settore ed esponenti del panorama politico nazionale si sono confrontati sui dati contenuti nel volume, ottenuti dal nuovo studio del CIC focalizzato sull’impatto in termini occupazionali dell’ambito biowaste. Dai dati è emerso che il solo settore relativo ai rifiuti a matrice organica dà lavoro – tra dipendenti diretti e indiretti – a 4.368 persone. A queste si aggiungono 10.008 addetti coinvolti nelle attività di raccolta e trasporto del rifiuto organico. Nel complesso, quindi, il settore fornisce occupazione a 14.376 persone, il cui lavoro nel 2022 ha permesso di trattare 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica in 357 impianti in tutto il Paese. Nel libro il CIC ribadisce l’importanza di continuare la ricerca nel settore del biowaste per promuovere una gestione sostenibile dei rifiuti organici e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro “verde” in Italia.
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La Società S.E.S.A. S.p.A. opera nel rispetto dei requisiti della propria Politica Aziendale, in un Sistema di Gestione Integrato che raggruppa aspetti inerenti la Qualità, l'Ambiente e la Sicurezza, nell'ottica del miglioramento continuo.