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SESA Spa di Este – Sesa Este - lo studio del compost derivante dai rifiuti organici è stato presentato dall’Università di Padova durante il congresso IS-MPMI come fonte di biodiversità microbica per migliorare la salute di suolo e piante

S.E.S.A. Spa di Este: lo studio del compost derivante dai rifiuti organici è stato presentato dall’Università di Padova durante il congresso IS-MPMI come fonte di biodiversità microbica per migliorare la salute di suolo e piante

SESA Spa di Este da anni collabora con i più prestigiosi atenei italiani e investe nella ricerca per analizzare come sia fondamentale la biodiversità microbica che si trova all’interno del compost ammendante che si ottiene dalla lavorazione dei rifiuti organici. Infatti gli studi dimostrano che i suoli ricchi di microrganismi risultano più fertili in quanto quest’ultimi riescono a degradare maggiormente le sostanze organiche presenti e proteggono inoltre la pianta dai patogeni.

La collaborazione di S.E.S.A. Spa con il settore della ricerca universitaria si dimostra un’eccellenza anche dal punto di vista dei riscontri a livello internazionale. Proprio qualche giorno fa a Providence, nell’Isola di Rhode Island negli Stati Uniti, si è svolto il 19° congresso dell’International Society for Molecular Plant-Microbe Interactions (IS-MPMI). Dal 16 al 20 luglio l’evento ha dato vita a cinque giorni di scienza dove circa 750 ricercatori provenienti da tutto il mondo si sono incontrati per discutere, scambiare idee e aggiornamenti sulle più recenti scoperte nell’ambito scientifico.

SESA Spa di Este – Sesa Este - lo studio del compost derivante dai rifiuti organici è stato presentato dall’Università di Padova durante il congresso IS-MPMI come fonte di biodiversità microbica per migliorare la salute di suolo e piante

Il tema principale del congresso verteva sulle relazioni tra piante e microrganismi con l’obiettivo di poter proteggere il nostro pianeta attraverso la ricerca sui microbi vegetali. I dibattiti partivano dal presupposto che in questi anni le produzioni agricole sono a rischio a causa soprattutto dei cambiamenti climatici e che la comprensione dell’interazione pianta-microbo potrebbe aiutare a sviluppare colture più resilienti. “Si tratta di un tema che sta via via assumendo una importanza fondamentale e strategica anche per migliorare la produzione e la sicurezza delle derrate alimentari”, spiega il dottor Werner Zanardi che segue i progetti di ricerca e sviluppo portati avanti da S.E.S.A. Spa.

La ricerca della Professoressa Barbara Baldan sul compost ammendante

Da alcuni anni la professoressa Barbara Baldan della facoltà di Biologia dell’Università di Padova ha intrapreso una importante ricerca sul compost ammendante ottenuto negli stabilimenti di SESA Spa di Este dopo la lavorazione dei semplici rifiuti organici che ogni giorno produciamo in famiglia. La professoressa Baldan era presente come ricercatrice al congresso americano IS-MPMI e ha potuto illustrare i risultati del suo lavoro ottenuti dopo alcuni anni di studio dell’ammendante e in particolare della sua componente biologica, ovvero i microrganismi in esso presenti.

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Estratto della ricerca della professoressa Barbara Baldan

Il gruppo di lavoro della professoressa Baldan sta infatti conducendo uno studio incentrato su ciò che succede nella zona di contatto tra il terreno e l’apparato radicale delle piante che si chiama rizosfera. Le radici sono infatti direttamente esposte a un ambiente caratterizzato da una grande biodiversità costituita prevalentemente da batteri ed è proprio in questo spazio che si instaurano numerose interazioni molecolari tra le cellule radicali e i batteri benefici. I risultati esposti dalla professoressa Baldan riguardano proprio gli scambi che si verificano tra la radice della pianta e i batteri della rizosfera che in alcuni casi possono colonizzare anche i tessuti interni della radice stessa. Questo processo è altamente regolato dalla pianta che attrae e ospita solo specie batteriche selezionate. Un elemento centrale che influenza il numero e la qualità di queste interazioni è dato dalla biodiversità batterica del suolo che può essere in qualche modo migliorata attraverso l’apporto di ammendanti organici come il compost.

L’ingegnere Angelo Mandato di S.E.S.A. Spa sottolinea l’importanza di investire nella ricerca scientifica

“Questo importante lavoro che abbiamo scelto di condividere con il settore della ricerca scientifica internazionale mira a comprendere come l’uso del compost può migliorare la comunità batterica sia a livello del suolo sia a livello radicale”, riferisce con molta soddisfazione l’ingegnere Angelo Mandato. “Un ulteriore aspetto è legato alla comprensione di come le piante rispondono all’uso di questo biofertilizzante e quali sono i meccanismi molecolari che regolano le interazioni tra radici e batteri che vivono nel compost”.

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L’aggiunta di compost al terreno di coltivazione rappresenta una via sostenibile non solo per apportare sostanza organica al suolo ma anche per arricchire la comunità di microorganismi naturalmente presente nel terreno. L’Unione Europea ha stimato che il 60-70% del suolo UE è considerabile biologicamente povero, principalmente a causa di pratiche di gestione non sostenibili e non mirate a mantenere la biodiversità. Inoltre, a causa del cambiamento del clima, suolo e piante devono affrontare eventi climatici avversi sempre più frequenti e condizioni di stress prolungate. Pertanto, nelle strategie di intervento suggerite dalla UE per migliorare la sostenibilità ambientale della produzione agricola (EU Sustainable Goals 2030: goals 3, 12, 15) vi è il rafforzamento del suolo attraverso il ripristino della biodiversità microbica. Quest’ultima, infatti, grazie anche al suo basso impatto ambientale, rappresenta un’ottima soluzione per aumentare la salute di suolo e piante in un contesto di cambiamenti climatici sempre più estremi.

Un buon compost ammendante parte da un buon conferimento dei rifiuti organici

“I risultati di questa ricerca rappresentano un innovativo contributo al conseguimento degli obiettivi regionali stabiliti nella ‘Strategia di specializzazione Intelligente (S3)’ della Regione Veneto 2021-2027. Questa ricerca, infatti, si colloca nell’ambito prioritario ‘SMART AGRIFOOD – traiettoria 9 – Microbioma per le produzioni agricole’ e nel driver trasversale ‘Transizione verde e circolare’ ed è coerente con gli obiettivi di crescita sostenibile che la Regione Veneto si è posta per i prossimi anni con la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile”, sottolinea l’Ingegnere Angelo Mandato che attribuisce grande importanza alla ricerca dell’Università di Padova. S.E.S.A. Spa di Este, infatti, si pone l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza affinché il conferimento dei rifiuti organici negli appositi contenitori sia sempre più accurato al fine di poter produrre un compost ammendante di qualità sempre maggiore.

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